LA CONDENSA

LA CONDENSA

Le condensazioni superficiali si possono formare quando l'aria, ad una certa temperatura e con un certo tasso di umidità, si raffredda al contatto di superfici che sono a temperatura inferiore (superfici fredde). In questi casi se il vapore acqueo contenuto nell'aria viene a risultare superiore alla quantità di saturazione per la nuova temperatura più bassa, il vapore in eccesso si condensa.

Negli ambienti riscaldati, in clima invernale, si hanno pressioni del vapor d’acqua maggiori di quelle esterne, si crea quindi una tendenza del vapore a spostarsi per diffusione dall’interno verso l’esterno attraversando gli strati porosi delle strutture edilizie (condensazioni interne).

 L’elevata differenza di temperatura (DELTA T) tra due materiali provoca la formazione di condensa (superficiale). In questo caso si parlerà di “Ponte Termico”. Come ad esempio accade nelle coperture realizzate con la lamiera grecata; quest’ultima infatti, in presenza di basse temperature, rappresenta una superficie fredda;
l’aria calda presente all’interno del fabbricato venendo a contatto con la lamiera forma condensa.

  • Condizioni abitative

In un ambiente la presenza umana comporta un aumento di umidità, con un apporto valutabile in circa 120-150 gr. d’acqua l’ora a persona, dovuti alla respirazione ed alla traspirazione. Il sovraffollamento di un ambiente porta automaticamente alla formazione di molta umidità.

Anche le piante producono vapore acqueo.

  • Condizioni strutturali

Le strutture abitative di una nuova costruzione sono quelle più pericolose per la formazione di condensa; spesso si costruisce in modo rapido non lasciando asciugare bene le parti che contengono acqua: intonaco interno/esterno, massetti per pavimenti, pavimenti stessi, pitturazioni. Pertanto una volta posati gli infissi l’umidità interna non ha possibilità di evacuare verso l’esterno formando così condensa sui vetri dei serramenti.

La comparsa di condensa può avere due conseguenze negative: estetiche e materiali.

 

Per ovviare a questo problema è necessario aumentare la temperatura superficiale interna (tsi) così da renderla uguale alla temperatura ambiente. Per far ciò è bene introdurre in copertura alcuni strati  di isolamento termico.

I diagrammi fanno vedere come al variare della temperatura (asse delle ascisse X) e quantità di acqua % presente in aria secca (asse delle ordinate Y) si abbiano delle curve di saturazione al 100% di Umidità Relativa (UR). Più la temperatura ambiente è alta, maggiormente l'aria può contenere umidità.

I RIMEDI

Analizzando quanto detto si deduce che per eliminare il fenomeno della condensa :

  1. Si deve impedire che l’aria calda presente negli ambienti interni venga a contatto con superfici fredde, in questo caso si impiegano degli isolanti termici applicati direttamente sulle superfici (es. pannelli in poliuretano, lana minerale etc.).
  2. Si deve impedire che il vapore acqueo presente all’interno di un ambiente attraversi gli strati delle strutture dell’edificio (muri, solai di copertura,); in questo caso si impiega la “barriera al vapore” che è un elemento (guaina bituminosa, film plastico, feltro, etc.) che non si lascia attraversare dal vapore. Nel caso di una copertura la presenza di uno strato di barriera al vapore sulla superficie interna (lato caldo) limita notevolmente la diffusione e porta ad avere nella copertura pressioni di vapore di bassa entità, simili a quelle dell’ambiente esterno.
  3. Si deve garantire l’arieggiamento di un ambiente creando correnti d’aria all’interno degli edifici di nuova costruzione in modo tale da far evaporare il vapore acqueo presente nelle strutture.

In definitiva si hanno situazioni ottimali per evitare le condensazioni quando si dispongono gli strati di isolamento termico il più possibile spostati verso l’esterno e contemporaneamente si dispongono strati che si oppongono alla diffusione del vapore dal lato interno.